Turdiddri calabresi al miele di fichi: ricetta facile

Tempo di lettura: 6 minuti

Turdiddri calabresi al miele di fichi: impasto senza uova, profumo d’arancia e cannella, fritti dorati e glassati da freddi. Ricetta passo passo per Natale.


Turdiddri calabresi: cosa sono e perché li rifarai

turdiddri calabresi al miele di fichi sono dolcetti fritti della tradizione, tipici delle feste. Piccoli, rigati come gnocchetti, profumano di arancia e cannella e poi si “vestono” con quella glassa scura e intensa che in Calabria chiami spesso miele di fichi (in realtà una melassa di fichi, non miele d’api).

Turdiddri calabresi al miele di fichi

Sono uno di quei dolci che non nascono per essere perfetti e uguali. Nascono per essere fatti in grande quantità, con calma, mentre la cucina profuma e qualcuno passa a “rubarne” uno ancora caldo (anche se il bello arriva dopo, quando sono glassati).

Questa versione è comoda perché hai dosi chiare e un procedimento lineare: olio d’oliva e vermouth scaldati con scorza d’arancia, poi tutto in farina e spezie. L’impasto non richiede uova né latte, e la dolcezza principale arriva dalla glassatura finale.

C’è un dettaglio che qui fa la differenza: la glassatura si fa solo quando i turdiddri sono freddi. Se li fai al mattino, puoi glassarli nel pomeriggio; se li fai nel pomeriggio o la sera, viene ancora meglio passare nel miele il giorno dopo. È il modo più semplice per avere turdiddri belli compatti, che non si spaccano e si rivestono bene.

Turdiddri calabresi al miele di fichi 5

Turdiddri calabresi al miele di fichi: ricetta facile

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Preparazione: 30 minuti
Cottura: 5 minuti
Porzioni : 30 Turdiddri
Calories: 180kcal

Ingredienti

  • 850 g farina 00
  • 250 g vermouth bianco oppure vino bianco dolce
  • 250 g olio d’oliva
  • 1 scorza di arancia non trattata
  • 25 g zucchero
  • 10 g di cannella in polvere
  • 10 g Sale
  • 2 l olio di semi per friggere
  • miele di fichi q.b. per glassare

Istruzioni

Scalda i liquidi con arancia e zucchero

  • Versa in una casseruola il vermouth e l’olio d’oliva. Aggiungi lo zucchero e la scorza d’arancia tagliata a strisce grandi, prendendo solo la parte arancione e lasciando il bianco.
  • Metti sul fuoco medio e scalda finché il liquido è molto caldo e fumante, con lo zucchero sciolto. Non serve farlo strabollire: ti basta arrivare vicino al bollore e poi spegnere. Devi usarlo subito, ancora ben caldo.

Impasta senza lavorare troppo

  • In una ciotola grande (o su una spianatoia) unisci farina, sale e cannella. Mescola a secco per distribuire bene le spezie, poi versa i liquidi caldi a filo, iniziando a mescolare con un cucchiaio di legno.
  • Quando l’impasto si compatta e non è più rovente, passa alle mani e lavora giusto il tempo di ottenere un panetto liscio, morbido e compatto. Qui il punto non è “impastare tanto”, ma amalgamare bene senza stressarlo: deve diventare uniforme e basta.

Dai la forma “a gnocchetto” e righeggia

  • Copri l’impasto con un canovaccio mentre lavori. Stacca un pezzo alla volta e forma un filoncino spesso circa 1,5 cm. Taglia a tocchetti di 2–3 cm, come piccoli gnocchi.
  • Prendi ogni tocchetto e passalo sui rebbi di una forchetta (o su un rigagnocchi), facendolo rotolare con il pollice per creare la rigatura. È proprio quella rigatura che poi aiuta il miele di fichi ad attaccarsi bene.

Friggi pochi pezzi per volta

  • Scalda abbondante olio di semi in una casseruola dai bordi alti. L’olio deve essere caldo ma non fumante: se usi un termometro, stai intorno ai 170–175°C.
  • Friggi pochi turdiddri alla volta. Lasciali dorare con calma e girali delicatamente solo quando serve, senza rimestare di continuo. Quando sono dorati in modo uniforme, scolali con una schiumarola e mettili su carta assorbente.
  • Ora arriva la parte importante: lasciali raffreddare completamente. Devono essere freddi prima di passare al miele.

Glassa solo da freddi con miele di fichi puro

  • La glassatura si fa quando i turdiddri sono freddi. Se li friggi la mattina, puoi glassarli nel pomeriggio; se li friggi nel pomeriggio o la sera, è ancora meglio glassarli il giorno dopo.
  • Metti il miele di fichi in una casseruolina e scaldalo a fuoco bassissimo giusto per renderlo più fluido. Non aggiungere acqua: il miele di fichi qui va usato puro.
  • Tuffa dentro i turdiddri, pochi per volta, e rigirali con delicatezza finché sono ben avvolti. Sistemali su un vassoio senza schiacciarli troppo e lascia che la glassa si assesti.

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Nutrition

Porzioni: 1Turdiddru | Calorie: 180kcal | Carboidrati: 23g | Proteine: 2g | Grassi: 9g | Zucchero: 7g
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Consigli pratici e varianti utili

Errori comuni da evitare

  • Liquidi non abbastanza caldi: l’impasto ti viene meno “legato” e più difficile da formare.
  • Impasto strapazzato: se lo lavori troppo, diventa più duro e meno “gentile” in frittura.
  • Olio troppo caldo: scuriscono subito fuori e restano più crudi dentro.
  • Olio troppo freddo: assorbono olio e diventano pesanti.
  • Miele su turdiddri caldi: si rovinano, si spaccano e la glassa non viene pulita.

Varianti (senza snaturare la ricetta)

  • Vino bianco dolce al posto del vermouth: sapore più semplice e meno aromatico, ottimo se vuoi un risultato più “pulito”.
  • Cannella più intensa: puoi salire leggermente se ami il profumo speziato, ma senza coprire l’arancia.
  • Agrumi: se vuoi, puoi aggiungere una piccola parte di scorza di mandarino insieme all’arancia per un profumo più natalizio.

Conservazione

Dopo la glassatura, tienili in un contenitore ben chiuso a temperatura ambiente. Si mantengono bene per diversi giorni e spesso, il giorno dopo, sono ancora più buoni perché la glassa si assesta e i sapori si armonizzano.


FAQ

Posso glassarli subito dopo la frittura?
No, qui è meglio di no. La glassatura riesce bene solo quando i turdiddri sono freddi: tengono la forma e il miele si attacca in modo uniforme.

Il miele di fichi va allungato?
No, in questa ricetta lo usi puro. Lo scaldi solo a fuoco dolce per renderlo più fluido.

Posso fare i turdiddri oggi e glassarli domani?
Sì, anzi: se li friggi nel pomeriggio o la sera, spesso è la scelta migliore.

Che olio uso per friggere?
Un olio di semi adatto alla frittura, abbondante, così i turdiddri galleggiano e cuociono meglio.


Se segui questi passaggi, ti ritrovi con turdiddri dorati, profumati e soprattutto glassati bene, senza rotture e senza impasti troppo duri. Il trucco vero è tutto nei tempi: friggi con calma e miele solo da freddi.

Se li provi, fammi sapere nei commenti com’è andata: li hai glassati in giornata o il giorno dopo?


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