Perché scegliere prodotti biologici

Oggi in quasi tutti i supermercati è presente a scaffale una zona dedicata ai prodotti biologici! Ma cosa significa esattamente questo termine e perché è importante scegliere questo tipo di prodotti piuttosto che altri?

In questo articolo risponderò alle domande più comuni che girano intorno a questo argomento e capiremo insieme il motivo per cui, ancora oggi, la maggior parte delle aziende produttive non ha adottato questo tipo di produzione.

Cosa significa prodotto biologico?

Partiamo dall’inizio, ovvero sulla definizione specifica del termine “prodotto biologico“. Un prodotto biologico è un ingrediente o un insieme di ingredienti derivanti dalla produzione agricola biologica. Come riporta il vocabolario Treccani online, con il termine prodotto biologico ci si riferisce a “prodotti che, provenendo da coltivazioni biologiche, non hanno richiesto l’uso di fertilizzanti artificiali e non contengono residui di pesticidi chimici“.

Da questa spiegazione inclusa in poche righe, si riesce a comprendere già in maniera abbastanza esaustiva, il motivo per cui i prodotti biologici derivati da una agricoltura anch’essa biologica, siano qualitativamente migliori rispetto a quei prodotti derivati da una coltivazione non biologica, che utilizza agenti chimici per la produzione agricola.

Prodotti non biologici – Il problema pesticidi

pesticidi

La maggior parte dei prodotti che troviamo a scaffale che non ha la definizione “prodotto bio” è buona per la salute, l’ambiente o ha controindicazioni?

La diffusione e la durata dell’inquinamento causato dai pesticidi è così ampia e costante che può essere considerato come una pandemia incontrollabile che colpisce tutti senza distinzione, e che richiede un’azione immediata. Dobbiamo promuovere una vera transizione ecologica nell’agricoltura per affrontare questa problematica.

Questo è quello che afferma il WWF all’interno del report pubblicato nel 2022, il quale analizza in maniera molto approfondita l’impatto che hanno pesticidi sulla natura, l’ambiente e la salute umana. Sempre all’interno del report del WWF è possibile trovare l’elenco dei principali pesticidi che vengono utilizzati in agricoltura con il loro meccanismo di azione, per comodità lo riporto anche qui:

Composti inorganici Sono i pesticidi più antichi e la maggior parte è considerata ormai superata dai composti organici. Il principale meccanismo di azione è a livello cellulare (es. alterazione omeostasi). Esempi sono il solfato di rame (poltiglia bordolese), gli ossicloruri e idrossidi di rame etc.
Composti di origine naturale A questa categoria appartengono i neonicotinoidi, le piretrine e il rotenone. I primi due agiscono sul sistema nervoso degli insetti (come le api), il terzo danneggia il DNA delle cellule.
Organoclorurati Sono tra i pesticidi più utilizzati, tra i primi si ricorda il DDT, utilizzato diffusamente fino agli anni ‘70, poi sostituito con altri composti di sintesi come ad es. l’aldrin, il lindano etc. Queste sostanze agiscono principalmente sul sistema nervoso o sulla fotosintesi.
Organofosforici Appartengono a questa categoria il glifosato, il parathion, il malathion etc. Sono sostanze che hanno la capacità di penetrare nella pianta (pesticidi sistemici) e agire poi sul sistema nervoso degli insetti e di molte altre specie animali (uccelli, pesci e mammiferi).
Derivati ureici e carbammici Appartengono a questa categoria i carbammati e i loro derivati che hanno capacità sistemica e agiscono sul sistema nervoso degli insetti impedendo la trasmissione delle sinapsi neuronali.
Composti azotati Appartengono a questa categoria le triazine, tra cui l’erbicida più pericoloso è l’atrazina. Agiscono inibendo la fotosintesi.
Acidi carbossilici Sono erbicidi che mimano l’ormone della crescita (l’acido indolacetico), interferendo così con lo sviluppo delle piante infestanti. Fanno parte di questa categoria ad es. l’acido acetico e pelargonico.
Derivati cumarinici Sono sostanze utilizzate principalmente per la lotta contro i roditori, causano emorragie interne. Appartengono a questa categoria prodotti come ad es. Dicumararolo e il Wafarin.

La lista come vedi è molto lunga come dimostrato dalle prove scientifiche, i pesticidi persistono nell’ambiente, si spostano fino a luoghi remoti dalla loro applicazione e possono causare un effetto domino su interi ecosistemi e quello che è ancor più allarmante è il fatto che questi residui possono essere rinvenuti nel cibo che consumiamo quotidianamente, nell’aria che respiriamo e nell’acqua che beviamo.

Ciò è davvero preoccupante è che questi stessi residui si accumulano all’interno del nostro corpo, mettendo in pericolo la salute e il benessere delle nostre famiglie e della nostra comunità.

Perché scegliere un prodotto biologico?

biologico

Le risposte a questa domanda potrebbero essere molteplici, ma sicuramente i motivi vanno ben oltre la semplice nutrizione e qualità degli alimenti. Pensaci: hai mai assaggiato un’arancia biologica e una non biologica nello stesso momento? La differenza è sorprendente! Il sapore più intenso, la consistenza più soddisfacente e la dolcezza più persistente sulla lingua sono solo alcune delle caratteristiche che rendono i prodotti biologici una scelta migliore.

Tuttavia non è solo una questione di sapore, la scelta di acquistare prodotti biologici è anche una scelta etica e ambientale, dal momento che si promuove un’agricoltura sostenibile e rispettosa della natura, priva di pesticidi e prodotti chimici. Cosi facendo si da promuove maggiore attenzione alla qualità dei nostri alimenti, alla salute del nostro pianeta e soprattuto al benessere delle persone che lavorano nei campi.

Ma entrando più nel dettaglio sul piano nutritivo e salutistico, e grazie ad uno studio effettuato da numerose università e pubblicato su pubmed,(questo è l’articolo completo se vuoi approfondire ) si può comprendere al meglio come una alimentazione a base di alimenti biologici sia “scientificamente” migliore rispetto ad una convenzionale.

Questo studio ha analizzato 343 pubblicazioni scientifiche che dimostrano la presenza di differenze sostanziali nella composizione tra i due tipi di colture e alimenti evidenziando il ruolo degli antiossidanti, come i polifenoli, sono presenti in concentrazioni significativamente più alte nei cibi biologici.

Allo stesso tempo è stato dimostrato che i residui di pesticidi sono quattro volte più comuni nelle colture convenzionali e che contengono anche concentrazioni significativamente maggiori del metallo tossico Cadmio. In sostanza, le colture biologiche hanno una maggiore presenza di antiossidanti, minori quantità di Cd e una minore incidenza di residui di pesticidi rispetto a quelle convenzionali.

Etica dei prodotti biologici

In ogni caso, è importante sottolineare il fatto che occorre confidare nel rispetto e nella responsabilità etica e morale dei produttori riguardo agli standard che richiede la certificazione bio. Infatti, non è tutto oro quello che luccica e bisogna prestare attenzione alle possibili frodi che possono nascere nascondersi all’interno di questa filiera produttiva.

Proprio come è accaduto pochi mesi fa in Campania, più precisamente nella zona di Caserta, dove è stata scoperta una maxi frode nel mondo del biologico scoperta dalla guardia di finanza, e come si legge in questo articolo scritto da “il fatto alimentare”, “tra il 2016 e il 2022, i sospettati avrebbero distribuito grandi quantità di prodotti alimentari non biologici dichiarandoli come tali, generando un fatturato di oltre 20 milioni di euro.

Ovviamente la stragrande maggioranza dei produttori agricoli sono coloro che agiscono in modo corretto e onesto, però, è risaputo che in settori dove si movimentano grandi quantità di denaro, ci sono anche attività illegali che cercano di approfittare della situazione per guadagnare a spese di tutta la categoria andando a danneggiare la sua immagine complessiva.

Pertanto, è importante prestare attenzione e selezionare prodotti biologici provenienti da aziende affidabili e con una solida esperienza nel corso del tempo, o da quelle che hanno aderito a un tipo di agricoltura biologica molto prima che diventasse un business globale guidato dal marketing.

Perché i produttori non passano al BIO?

agricoltura biologica

Ci sono diversi motivi che possono impedire ai produttori agricoli tradizionali di passare alla coltivazione biologica, vediamone alcuni:

  • Costi: la produzione biologica può richiedere più tempo e lavoro del normale, con il relativo aumentare dei costi di produzione.
  • Conoscenza: la coltivazione biologica richiede una conoscenza specializzata sulle pratiche di gestione del suolo, della fertilità, della rotazione delle colture, della lotta biologica contro le malattie e i parassiti, ecc.
  • Mercato: il mercato per i prodotti biologici non è ancora abbastanza sviluppato in alcune zone geografiche, e ciò può scoraggiare i produttori a investire nella produzione biologica.
  • Regole: ci possono essere normative e restrizioni sulle pratiche di produzione biologica che possono essere vincolanti per i produttori e che possono ostacolare la transizione al biologico.
  • Successo immediato: la coltivazione biologica richiede tempo e pazienza per vedere i risultati, specialmente in una situazione in cui si cerca di sostituire la coltivazione convenzionale. In situazioni di riduzione delle colture, i produttori possono essere tentati di utilizzare prodotti chimici per accellerare il processo di recupero.

In conclusione, il passaggio alla coltivazione biologica può richiedere impegno, tempo e conoscenze specifiche, e quindi può essere difficile per alcuni produttori fare tale investimento.

Considerazioni finali

In conclusione, la scelta di prodotti biologici rappresenta una scelta consapevole e responsabile nei confronti dell’ambiente e della propria salute in quanto questi prodotti sono coltivati secondo specifiche norme che prevedono l’uso di sostanze naturali e il rispetto dei cicli biologici delle piante, senza l’utilizzo di pesticidi o fertilizzanti chimici.

Certamente anche in questo caso bisogna fare attenzione e sperare nella buona condotta etica e morale dei produttori agricoli diffidando magari da chi si improvvisa di punto in bianco in questo settore. Scegliere prodotti biologici significa prendersi cura del proprio benessere e dell’ambiente in cui si vive, promuovendo una produzione consapevole e sostenibile che rispetta la natura e le persone.

E tu la prossima volta che ti troverai di fronte a due melanzane, una biologica e una non biologica, quale metterai nel tuo carrello?

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